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Via Rovigo attende ... l’inquinamento no!

Si sa, quanto viene depositato nel suolo, a lungo andare procede fino ad incrociare le falde acquifere, le quali poi in un batter d’occhio diffonderanno ulteriormente gli inquinanti che le hanno raggiunte perdendo quindi di vista il confine delimitato entro cui si trova l'inquinamento al momento attuale.

Si sa, come pure si sa che non si può dire agli inquinanti di attendere prima di scendere verso le falde perché i tempi della burocrazia sono un po’ più lunghi del previsto.

Si sa pure del grave stato di salute del terreno proprio nelle adiacenze di Via Rovigo, inquinato indiscriminatamente anni fa, come pure si sa sin dal 1997, anno in cui sono iniziati i primi studi per delineare la dimensione del danno ambientale.

Certo che se si confronta il danno che subiscono gli artigiani di Via Rovigo e i rispettivi clienti, con il danno ambientale nell’area, si vede subito che quest’ultimo è di gran lunga superiore a qualsiasi disagio per un percorso più lungo per raggiungere l’area.

Un ecodanno su cui è doveroso intervenire quanto prima. L’opera di bonifica è molto onerosa: nonostante questo la regione con delibera del 4 agosto 2010 ha varato un contributo a cui comuni ed enti locali richiedenti possono accedere per opere di bonifica (cfr http://www.4minuti.it/TnewsvenetoI1813Martveneto.htm).

Nel Gazzettino di Padova del 12 agosto 2010, alla pagina XIV (cfr http://www.borda.it/pdf/ecobomba_via_rovigo.pdf), viene fatto dal giornalista Ferdinando Garavello un approfondimento sintetico e molto curato sullo stato di salute dell’area e sul contributo regionale a cui poter accedere per la bonifica.

Via Rovigo attende da anni l’intervento, l’inquinamento, invece, procede inesorabilmente il suo percorso nel sottosuolo senza aspettare.

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