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Gli utenti ... ora sono trattati da incapaci

Il titolo non è fuori luogo e non è riferito solo ai tecnici informatici ma anche ai tanti che con una minima o anche nulla conoscenza dell’informatica riescono a collegare e a configurare da sé il modem ADSL per la navigazione.

Non serve andare distante, basta guardare un attimo a come è entrata l’ADSL nella propria casa.

Per molti utenti è arrivato il corriere a consegnare un pacchetto ed, una volta aperta la confezione, il CD contenuto illustra passo passo cosa fare. Ed in alcuni casi il pacco era inviato anche agli utenti che non l’avevano richiesto per invogliarli a diventare nuovi abbonati dell’ADSL, sebbene non ne avessero l’intenzione.

Altre volte invece il modem router viene acquistato personalmente per non pagare al gestore telefonico un canone di noleggio che a lungo andare supera il valore del modem stesso. Ed anche in questi casi, la configurazione guidata del CD contenuto permette di interfacciarsi alla rete ADSL senza particolari problemi.

Non tutti comunque sono portati per la tecnologia e anche cose semplici possono sembrare insormontabili. Ma basta l’intervento dell’amico o del tecnico informatico e tutto entra in funzione.

Per cui bene o male, in dieci anni di presenza dell’ADSL, si può riconoscere che la configurazione è fattibile anche dai profani.

Per la burocrazia italiana però non è così. Nel decreto del Consiglio dei Ministri del 22 ottobre 2010 l’installazione non può essere fatta dall’utente comune e nemmeno da un esperto informatico non iscritto all’albo. La minaccia posta sul capo inoltre non è da poco: multa da 15.000 a 150.000 euro! Quindi, per il Consiglio dei Ministri, una errata configurazione potrebbe produrre una folgorazione o una esplosione sull'utente meno esperto al pari dell'allacciamento alla rete elettrica o del gas, mentre tutti sappiamo che al massimo non avverrà la navigazione.

Una contraddizione non da poco: dapprima i modem router sono inviati agli utenti e per la connessione nemmeno l’ombra di un tecnico, ora invece il rischio di una sanzione che può variare dal valore di un’auto al valore di una casa!

I riflessi di tutto questo ovviamente sulle spalle degli utenti che si ritrovano sulla testa una affilata spada di Damocle. Qualsiasi lavoro eseguito da un tecnico iscritto ad un albo ha costi che dapprima non era necessario sostenere, e se non si spende per il tecnico, si spenderà per la sanzione.

Un paio di articoli che approfondiscono ulteriormente questa contraddizione italiana sono in Punto Informatico (http://punto-informatico.it/3044427/PI/News/internet-italia-burocrazia-non-finisce-mai.aspx) e NordEst News (http://www.nordovestnews.eu/articolo.cfm?titolo=Per-montarsi-un-router-bisogna-essere-iscritti-allalbo&id=35365&canale=10).

 


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