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Stalking ... telefonico Nella scorsa newsletter abbiamo parlato del Registro Pubblico delle Opposizioni come strumento creato dal legislatore per tutelare gli utenti dalla continua vessazione delle agenzie di pubblicità telefonica. Questo sistema difenderà davvero gli utenti, specialmente quelli più deboli? E sotto l’aspetto degli operatori, sarà conveniente aderire o restano comunque aperte scappatoie per continuare ad molestare gli abbonati in questo continuo stalking telefonico? Questa espressione è stata suggerita da un lettore di questa newsletter e meglio di qualsiasi altra espressione realizza quanto effettivamente gli abbonati stanno subendo. Se l’abbonato è sano, a conoscenza di quanto può fare, dotato di adeguati strumenti e di volontà, non esiste alcun problema. Una telefonata, una raccomandata o una mail permettono di essere inseriti nel registro e di non essere, in linea teorica, più molestati. E se l’utente non è a conoscenza di questa possibilità? Immaginiamo poi che l’utente sia un malato al proprio domicilio. Squilla il telefono. Con i problemi che porta con sé, deve alzarsi, raggiungere l’apparecchio telefonico e una volta alzata la cornetta si sente proporre cose di cui non ha alcun interesse. O peggio ancora, nel suo difficile tentativo di raggiungere l’apparecchio, ormai prossimo, il telefono smette di squillare. Proviamo ad immaginare l’ansia che ne nasce. "Chi mi avrà chiamato preoccupandosi di me?" e magari inizia a chiamare la cerchia dei figli ... il tutto solo perché l’addetto al call-center ha chiuso la chiamata prima che l’abbonato sia riuscito a raggiungere l’apparecchio. Nel versante call-center, nel sito del Registro Pubblico delle Opposizioni sono elencati gli Operatori che vi hanno aderito http://operatori.registrodelleopposizioni.it/lista-operatori , le condizioni economiche e la procedura per poter contattare un gruppo di utenti http://operatori.registrodelleopposizioni.it/operatori/home-operatori . Inoltre, per chi viola la normativa sono previste anche delle sanzioni visibili ad esempio in questa pagina http://www.dirittodellinformatica.it/focus/privacy-e-sicurezza/registro-pubblico-delle-opposizioni-casi-sanzioni-tutela-20110202392.html D’altro canto però ci si scontra con la realtà dei fatti e la possibilità che i furbetti di turno continuino a molestare indisturbati. Recentemente un iscritto al Registro Pubblico delle Opposizioni da due mesi è stato contattato da un call-center che si è presentato come Telecom Italia ... come? Telecom Italia però è iscritta come Operatore al registro. Resta quindi il dubbio sull’agenzia che realmente abbia telefonato, se Telecom stessa o un’altra che si è spacciata per Telecom. L’utente, dotato di dispositivo che visualizza le chiamate entranti, ha riscontrato che la chiamata avveniva da un numero sconosciuto per cui per individuare chi effettivamente ha violato si deve passare attraverso una denuncia alla Polizia Postale. Quanti sarebbero disposti a sopportare il disagio di fare una denuncia postale per questa telefonata molesta? Le agenzie che voglio agire nella correttezza inoltre si trovano aggravate da oneri economici, oltre che procedurali, che quelle disoneste non hanno: presentare anticipatamente al Registro la lista delle utenze che intendono contattare, attendere la scrematura della lista e pagare un canone riportato indicato in questa pagina http://operatori.registrodelleopposizioni.it/operatori/home-operatori . Se la finalità della norma è buona, di fatto comunque i più deboli e le agenzie che intendono operare nel rispetto delle norme sono i più svantaggiati, lasciando quindi il campo totalmente aperto alle agenzie effettuano "stalking telefonico".
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