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Stalking ... postale Gli utenti, ormai esasperati dalle pubblicità telefoniche, non hanno finito di penare. Il consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 5 maggio 2011 la possibilità che possano essere utilizzati gli indirizzi contenuti negli elenchi degli abbonati per l’invio, anche senza il consenso degli interessati, di pubblicità postale, salvo che questi ultimi non manifestino volontà contraria mediante l’iscrizione ad un apposito registro. Quindi trovarci la cassetta della posta piena di materiale indesiderato sarà quanto potrà succedere a breve. E le prospettive dello "stalking cartaceo" potrebbero avere conseguenze peggiori dello stalking telefonico. Ecco quanto potrebbe accadere: - aperta la cassetta dopo il primo periodo di attenzione, la selezione della corrispondenza diventerà più superficiale con il rischio di gettare tra l’indesiderato anche la corrispondenza utile, come le bollette, con il rischio di ritrovarci insolventi e di vederci tagliare luce, telefono o gas. - il servizio postale sarà sovraccaricato di consegne per cui viene messa a rischio la tempestività della corrispondenza ordinaria. - i più attenti all’aspetto ecologico saranno sobbarcati anche da maggior lavoro di separazione dei cellophane dalla carta vera e propria - la raccolta differenziata sarà più onerosa e gli utenti dovranno dedicare in casa maggior spazio a carta visto che il passaggio è quindicinale - un aumento di rifiuto potrà comportare un aumento della tassa di asporto, tanto nei comuni che la calcolano a forfet annuale quanto nei comuni che applicato tariffe sul peso - questi disagi, già in sé fastidiosi per i cittadini sani, saranno subiti in maniera amplificata dove ci sono situazioni familiari difficoltose. Inoltre, il primo e più importante passo per il rispetto dell’ambiente non è il riciclaggio (che comunque richiede risorse) ma una minore produzione di rifiuto, riciclabile o meno che sia. Se la pubblicità è l’anima del commercio, il modo esasperante ed invasivo con cu viene spinta a destinazione farà si che nel tempo questa diventi sempre più odiata dalla gente. La conseguenza finale potrà essere che il cittadino si carichi di avversione verso questo tipo di pubblicità a tal punto da detestare i prodotti propagandati in questa maniera. Più che l’anima del commercio, questa pubblicità potrebbe invece diventare l’inibizione di un certo commercio. Un approfondimento sul decreto e i suoi effetti si può trovare in http://punto-informatico.it/3154938/PI/Commenti/telemarketing-ora-tocca-alla-posta.aspx .
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