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L'informatica ... nelle nuvole

L’informatica, sin dalle sue origini, è sempre stata in fermento. L’aspetto più immediato che ci balza agli occhi è quello delle caratteristiche hardware dei PC. Componenti che dopo pochi mesi diventano, almeno per chi insegue tutte le novità del mercato, obsoleti. La "legge di Moore" formulata negli anni ’60 che prevedeva il raddoppio delle prestazioni ogni 18 mesi non è ancora stata smentita, confermando da allora che progresso informatico procede a ritmo esponenziale. Questo elemento coinvolge la "velocità" di calcolo.

Un altro elemento estremamente importante nell’informatica è anche "come" si eseguono azioni ed operazioni, archiviazioni e gestioni dei dati e dei programmi. Ora siamo abituati a considerare i nostri dati memorizzati nel nostro PC. Se vogliamo utilizzarli da un’altra postazione, dobbiamo prima trasferirli in quest’ultima. Ma sotto questo secondo aspetto si sta aprendo una nuova prospettiva. Da “qualsiasi” postazione potremmo aprire la nostra sessione di lavoro come se fosse la “nostra” postazione.

Questa evoluzione è possibile attraverso il "cloud computing": in sostanza i nostri dati e i nostri programmi non saranno più nel nostro PC ma archiviati su un sistema server remoto. Qualsiasi computer, purché sia connesso ad internet, apparirà in questo modo come "il nostro computer con i nostri programmi e con i nostri dati".

Questo concetto di informatica sta prendendo piede, ma come tutte le cose nuove dovrà essere analizzato e dovrà essere rodato a sufficienza. Il sistema ha due aspetti sono particolarmente delicati: la velocità e la solidità della connessione ad internet, la sicurezza della gestione dei nostri dati.

Ulteriori informazioni si possono trovare in http://it.wikipedia.org/wiki/Cloud_computing

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