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Lo spam fa guadagnare

Occupandomi di sicurezza informatica, permettetimi alcune precisazioni. Nella rubrica "Leggende Metropolitane – Rachele malata" del numero di febbraio viene riferito dell’impossibilità che la madre della bimba riceva i 32 centesimi specificati nella mail.

Ciò non è del tutto vero, almeno nel senso che l’operazione può rendere, anche se non alla madre della bimba: questo tipo di messaggi risale agli albori di Internet ed è un modo poco efficiente ma molto efficace di ricavare indirizzi email con la certezza che siano attivi. Nel mercato dello spam (stimato in miliardi di euro) ogni indirizzo mail verificato ha un valore maggiore di un indirizzo generato casualmente o “spiato” su Internet. La cosa più sensata, quando si ricevono queste email, è buttarle subito nel cestino. Se proprio non si resiste è bene inoltrare la mail con la funzione CCN (copia carbone nascosta) che nasconde gli indirizzi dei destinatari. Le reti spammer si sono evolute a tal punto che utilizzano migliaia di pc di ignari utenti (botnet) per inondare di spazzatura il Web, diventando così irrintracciabili. Il Web è una trasposizione virtuale della società in cui viviamo, nella vita di tutti i giorni accetteremmo caramelle dagli sconosciuti? Lasceremo la nostra macchina incustodita con le chiavi inserite? Per proteggersi basta un po’ di buon senso: dotare il proprio pc di un antivirus, non rispondere alle email di sconosciuti, non installare niente di provenienza dubbia. Genesio di Sabatino.

(Focus n. 222 - Aprile 2011 - pagina 205)

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