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Programmati per rompersi

E’ impressione diffusa che le cose di oggi durino meno di quelle di una volta e quando si guastano la soluzione che viene immediatamente prospettata o che si pensa più ovvia è dell’acquisto di un nuovo prodotto. Soluzione che è a beneficio del consumismo, della grande industria e della grande distribuzione, ma come innegabile contropartita è a netto scapito dell’utente e dell’ambiente.

A scapito dell’ambiente perché ogni nuovo prodotto va a creare un nuovo rifiuto, va a scapito dell’utente che, in queste situazioni, viene inesorabilmente invitato da chi vive esclusivamente di commercio, all’acquisto di un nuovo prodotto, prospettando "a priori" l’impossibilità della riparazione.

Questa assurda filosofia del buttare e comprare, del far durare poco per incrementare il commercio, non ha origini recenti e dimostra la pressione di gruppi di produzione finalizzati a generare un mercato costituito solo da clienti che acquistano, che si trovano inconsapevolmente un prodotto guasto a breve, buttano e riacquistano ancora. Già nel 1924 veniva costituito il primo cartello mondiale per controllare il mercato delle lampadine e nel 1940 Dupont, realizzatore delle prime calze di nylon, per non compromettere il proprio mercato con calze troppo solide, ha cominciato a ridurre la resistenza della propria fibra (http://www.terranews.it/news/2011/10/fatti-non-durare).

Il risultato è che nella morsa del consumismo, vittima inconsapevole è il cliente che viene invitato a sostenere il consumo al di sopra di una reale necessità e al di sopra delle sue possibilità.

Nel settore informatico questa filosofia è molto pesante e per chi è attendo la si riscontra in molti aspetti. Ne elenchiamo rapidamente alcuni, facendo sintesi anche della giustificazione di quanto diciamo, ma anche con attenzione a cosa è possibile fare. La schematicità non soddisfa pienamente la complessità delle cose ma può consentire di tracciarne una fisionomia per non restare vittima di politiche esclusivamente consumistiche.

- Riparazione dei prodotti guasti: molte volte viene prospettata, senza nemmeno una analisi preventiva, l’indispensabilità ad acquistare di un prodotto nuovo anziché pensare ad una riparazione. Non tutto è riparabile perché molti ricambi non sono volutamente messi in distribuzione dai produttori o vengono proposti ad un prezzo che scoraggi la riparazione stessa. In altri casi invece, sebbene la riparazione è conveniente, non viene nemmeno proposta.

- Valutazione corretta delle reali esigenze informatiche: molte volte non ci si rende conto che alcune esigenze sono abbondantemente soddisfatte anche da computer di penultima generazione mentre solo altre necessità richiedono prestazioni di altissimo livello.

- Pesantezza dei sistemi operativi. Un computer per funzionare ha bisogno di un sistema operativo che, per la sua caratteristica di essere un software, richiede caratteristiche al computer su cui è installato. La "leggerezza" o la "pesantezza" di un sistema operativo può essere paragonata ad una zavorra che accompagna una macchina. Test comparativi per esempio hanno dimostrato che il medesimo PC offre prestazioni completamente differenti solo per la diversità del sistema operativo installato. E computer considerati obsoleti possono essere rimessi in vita con funzionamento abbondantemente soddisfacente solo per il differente sistema operativo.

 


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