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Tutti dentro la stessa scatola

Il conclamato effetto serra ha portato cambiamenti climatici non indifferenti. Ci si spaventa degli effetti disastrosi che si stanno osservando ma nessuno o pochi si chiedono se quando si stavano notando i primi avvertimenti di quanto sarebbe avvenuto, sono stati presi gli adeguati e tempestivi provvedimenti. Ed il clima attuale e futuro non è "un fuori equilibrio", ma un equilibrio imposto dalle condizioni di oggi e da quelle che verranno create domani.

L’effetto serra è conseguenza del fabbisogno energetico dell’umanità che negli ultimi due secoli è cresciuto a dismisura. L’energia dei combustibili fossili ha avuto come conseguenza l’immissione in atmosfera di CO2 che come un cappotto trattiene il calore nella terra limitando la sua dispersione nell’universo.

In pratica il nostro pianeta è come una "scatola trasparente" che non riesce a disperdere a sufficienza il calore al suo interno. E noi siamo dentro a questa scatola che lentamente si scalda sempre di più: il calore entrante o prodotto al suo interno supera quello che riesce a disperdere all’esterno.

Già, sono le nostre attività che richiedono energia. E da dove la prendiamo? Da dentro la "nostra scatola", dai combustibili fossili, dal nucleare e con opportuni passaggi di trasformazione facciamo in modo che ci torni utile come corrente elettrica per gli elettrodomestici, energia cinetica per le automobili e così via. Il degrado finale comunque di tutte le trasformazioni è il calore.

Altra energia che entra nella nostra scatola è quella del sole, che, comunque, entra sempre. Anche se non viene utilizzata, entra sempre. Quanta ne entra? Una quantità mostruosamente impressionante (vedi http://www.enea.it/it/enea_informa/le-parole-dellenergia/radiazione-solare/quanta-energia-solare-arriva-sulla-terra ).

Se la dispersione non avviene oltre un certo limite, le alternative per ridurre l’apporto di energia dentro la scatola e riportare il clima in ordine, o meglio, all’equilibrio precedente dove ci sentivamo meglio sono due:

- oscurare parzialmente il sole con un’eclissi stabile finché non si ricrea l’equilibrio desiderato;

- limitare il più possibile l’uso di energia da combustibili fossili o nucleari.

Mentre la prima soluzione è improponibile ed impraticabile, la seconda sembra decisamente più realizzabile.

E per soddisfare il nostro fabbisogno energetico? Le risorse ci sono ce le dà la natura stessa. Con il sole, usandolo in maniera diretta (fotovoltaico e solare termico) ma anche in maniera indiretta eolico (differenze termiche tra località generano i venti), idroelettrico (è il sole che porta l’acqua dal mare ai monti con l’evaporazione e poi ridiscende) e non solo.

E le tecnologie, cioè gli strumenti sviluppati dall’uomo per catturare l’energia ed utilizzarla dove serve, ci sono. Non c’erano qualche decennio o secolo fa, ci sono oggi e sicuramente hanno anche prospettiva di sviluppo. Manca la volontà di sganciarci dai vecchi sistemi a quelli ora possibili.

Sarà difficile pensare che dentro la nostra scatola il clima si rinfreschi finché accendiamo il fuoco per scaldarci senza usare il sole che già c’è.

 


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